Seleziona una pagina

Back School nella scuola

Gli studenti si trovano spesso esposti agli stessi fattori di rischio dei lavoratori: come gli impiegati trascorrono molte ore seduti, come gli operai che movimentano i carichi sollevano e trasportano il loro zaino che costantemente negli anni aumenta di peso. I lavoratori sono tutelati dalla legge n. 626 del settembre 1994 che ha previsto e messo in opera numerose azioni preventive ed educative. Gli studenti esposti agli stessi fattori di rischio dei lavoratori non sono, per ora, ugualmente tutelati. È importante che la Back School sia introdotta nella scuola che è la struttura che più di ogni altra è indicata per attuare una adeguata azione educativa e preventiva.
La Back School Programma Toso ha organizzato corsi di Back School in numerose scuole su tutto il territorio nazionale.

FATTORI DI RISCHIO PER LE RACHIALGIE IN ETA’ EVOLUTIVA

Prima di esprimere le indicazioni utili per organizzare una efficace Back School nella scuola riporto le indicazioni delle linee guida proposte, nella primavera del 2002, dalla Società Italiana di Medicina Fisica e Riabilitazione (SIMFER), “Trattamento riabilitativo del paziente in età evolutiva affetto da patologie del rachide”. Esse si rivolgono a tutti gli operatori della riabilitazione e sono applicabili a tutti i pazienti di interesse riabilitativo affetti dalle patologie di cui sono oggetto.
Le linee guida hanno dato delle indicazioni molto importanti oltre che sulle patologie del rachide anche sulle rachialgie in età evolutiva.
Hanno identificato i seguenti fattori di rischio per le rachialgie in età evolutiva.

  • “Età: con il passare degli anni la prevalenza di dolori aumenta, sino a raggiungere quella dell’età adulta tra i 16 ed i 20 anni;

  • sesso: ne soffrono di più le ragazze;

  • familiarità: può sottintendere fattori genetici, ambientali e/o psicosociali;

  • anamnesi positiva per trauma;

  • fumo;

  • stare seduti a guardare la TV  e comunque stare seduti in generale;

  • far fatica a trasportare lo zainetto scolastico e sentirlo pesante;

  • articolarità ridotta delle anche, delle ginocchia e del rachide;

  • elasticità muscolare ridotta degli ischiocrurali  e dei quadricipiti;

  • forza ridotta degli addominali;

  • sport competitivo o comunque elevati livelli di attività fisica;

  • depressione e stress emotivo;

  • scarsi risultati a scuola.

E’ stato, inoltre, dimostrato che il peso dello zainetto scolastico supera proporzionalmente il peso concesso dalle leggi del lavoro per gli adulti”.

BACK SCHOOL PER GLI ALUNNI DELLE QUINTE ELEMENTARI DI VIBO VALENTIA (3 ottobre 2015)

RACCOMANDAZIONI PER PREVENIRE LE RACHIALGIE

Dopo aver analizzato i fattori di rischio, le linee guida hanno dato queste indicazioni per attuare un’efficace azione preventiva.

  • “Si raccomanda, a scopo preventivo primario, di effettuare interventi sulla popolazione scolastica sottolineando i punti seguenti:

  • è necessario ridurre il peso degli zainetti scolastici, in quanto correlati alla lombalgia in età evolutiva;

  • si devono indurre i ragazzi a condurre una vita attiva, ridurre i tempi in postura seduta ed effettuare attività sportive ricreative;

  • è utile offrire consigli ergonomici sulle posture corrette;

  • non si deve indurre il problema: i messaggi devono essere precisi ma comunque tranquillizzanti;

  • si deve sottolineare l’importanza di non fumare”.

AZIONE EFFICACE DELLA BACK SCHOOL NELLA SCUOLA

Per essere efficace la Back School nella scuola deve agire sui fattori di rischio e mettere in pratica le azioni preventive ed educative appena citate. Per raggiungere questi obiettivi è necessaria un’azione capillare in grado di coinvolgere tutte le componenti interessate e cioè gli studenti, i genitori, gli insegnanti, gli autori e gli editori dei libri scolastici.

STUDENTI

Lezioni teoriche agli studenti
Gli studenti sono informati riguardo i fattori di rischio che possono provocare i dolori vertebrali in modo che conoscano fin da giovani le strategie per prevenirli.
Le informazioni continuano evidenziando i motivi per cui la posizione seduta scorretta e prolungata è potenzialmente nociva; vengono ricordati gli elevati valori di pressione discale che si realizzano sollevando lo zaino scorrettamente.
Inoltre, gli studenti vengono portati  a conoscenza dei fattori di rischio legati alla vita sedentaria e dei benefici psicofisici che si possono ottenere con una attività motoria programmata e regolare.
Chi pratica sport:

  • ha un livello di forza tale che gli permette di percepire come leggero anche uno zaino pesante;

  • ha una resistenza che gli consente di trasportare lo zaino, senza problemi, anche per un tempo prolungato.

Le stesse attività motorie, ben guidate e programmate, sono utili anche per ridurre i fattori di rischio legati alle situazioni di stress emotivo, di depressione che si manifestano anche con scarsi risultati a scuola.

Lezioni pratiche agli studenti
Naturalmente per ottenere l’uso corretto del rachide non basta dare delle informazioni e dei consigli ma vengono tenute lezioni pratiche in aula. In particolare si porta l’attenzione sui due fattori di rischio più importanti per lo studente.

  • Il primo è legato alla postura: la posizione seduta scorretta prolungata.

  • Il secondo è legato al movimento: il sollevamento e il trasporto scorretto dello zaino.

1. Posizione seduta

Le ore che molti studenti trascorrono in posizione seduta a scuola e a casa, per studiare, per i pasti, per guardare la televisione, per usare il computer e su eventuali mezzi di trasporto, sono veramente eccessive.
Quando si sta seduti troppo a lungo, non è possibile mantenere costantemente una posizione corretta e, inevitabilmente, si assumono posizioni scorrette che con il passare del tempo possono provocare mal di schiena.
Per ridurre questo fattore di rischio vengono eseguiti gli esercizi di educazione posturale in posizione seduta per acquisire la capacità di mantenere le fisiologiche lordosi lombare e cervicale, attraverso i concetti di seduta sugli ischi e di orizzontalità dello sguardo.
Per mantenere una posizione corretta mentre si scrive, occorre, mantenendo la seduta sugli ischi, inclinarsi in avanti facendo perno sull’articolazione dell’anca. Per agevolare l’inclinazione del bacino e del tronco in avanti si può porre un piccolo cuscino sotto i glutei.
Per prevenire i danni provocati dalla fissità prolungata gli studenti vengono guidati a passare da un concetto di seduta statica a un concetto di seduta dinamica. Essa si ottiene alternando l’inclinazione dello schienale all’indietro con l’inclinazione del busto in avanti. L’appoggio dei gomiti sul tavolo permette di stirarsi e di eseguire l’anteroversione del bacino riformando la lordosi lombare e riducendo la pressione discale.
Lo stesso appoggio dei gomiti permette di difendere il rachide quando si scrive: facendo perno sulle anche ci si inclina fino ad appoggiare non solo i gomiti ma anche il torace al tavolo. In questo modo è possibile scrivere mantenendo la fisiologica lordosi cervicale.
Queste correzioni posturali possono sembrare un po’ forzate e non naturali ma costituiscono accorgimenti indispensabili per prevenire i danni provocati dallo star seduti a lungo.
Per fare i compiti scritti è necessario stare seduti, ma per studiare e legge­re è possibile anche distendersi nella posizione della sfinge.
Dovendo studiare a lungo è bene ascoltare i messaggi del corpo e alternare la posizione seduta a quella della sfinge ogni volta che si avverte una sensazione di dolore o di fastidio a livello del rachide: queste sensazioni si manifestano quando si sta a lungo immobili nella stessa posizione per il costante accumulo di tensione statica.
Occorre, pertanto, dopo le  ore di studio non continuare a restare seduti a guardare la televisione, a giocare col computer o a fare altri giochi statici, ma uscire di casa per dedicarsi ad attività motorie all’aria aperta; poi rientrando a casa sarà più facile concentrarsi nello studio grazie alla maggiore freschezza mentale acquisita.

2. Sollevamento e trasporto dello zaino

Quando si insegna la tecnica corretta per sollevare i pesi non basta il consiglio di piegare le gambe, ma occorre una preparazione tecnica e atletica. All’atleta che pratica il sollevamento pesi, per automatizzare una tecnica corretta, occorrono mesi e mesi di preparazione. Lo stesso vale per lo studente che deve sollevare uno zaino che spesso è molto pesante. Per agire su questo secondo fattore di rischio, occorre educare lo studente con una progressione didattica.

Esercitazioni relative allo zaino scolastico
Le indicazioni relative alla scelta dello zaino sono descritte tra i consigli per i genitori, visto che di solito sono loro che lo acquistano. Con i ragazzi, invece, viene provato come riempire lo zaino, come sollevarlo, come indossarlo e come trasportarlo.

1. Come riempirlo
È importante che i libri più grandi e pesanti vengano sistemati sul lato dello zaino che resta a contatto della schiena; se possibile sovrapporre i libri su due piani sovrapposti, in modo da mantenere i carichi ben aderenti al tronco.

2. Come sollevarlo
Per sollevare correttamente lo zaino lo studente viene educato a:
porsi vicino allo zaino, di fronte al banco e ricercare una base stabile (grounding);
piegare gli arti inferiori senza sollevare i talloni da terra, inclinando leggermente il busto in avanti mantenendo le curve fisiologiche del rachide;
impugnare, sovrapponendo le due mani, la maniglia sovrastante lo zaino;
estendere lentamente gli arti inferiori fino ad appoggiare lo zaino sulla scrivania.

3. Come indossarlo e trasportarlo.

Piegare leggermente gli arti inferiori in modo da poterlo indossare senza curvare la schiena;
regolare le bretelle per distribuire il carico in modo confortevole e uniforme sulle due spalle;
regolare la cintura addominale in grado di mantenere lo zaino aderente alla regione lombare e dorsale.

GENITORI

Vengono tenute apposite conferenze o corsi di aggiornamento, paralleli per i genitori per spiegare loro che il crescente aumento dell’incidenza dei dolori vertebrali tra gli studenti non è da attribuire tanto allo zaino o al banco scolastico, ma ai numerosi fattori di rischio, prima elencati, che possono essere controllati con una adeguata azione educativa e preventiva.
Se i genitori fumano, se conducono vita sedentaria, se sono in sovrappeso è più facile che anche i figli, condizionati negativamente da questi fattori genetici, ambientali e psicosociali, seguano il loro esempio e assumano queste cattive abitudini di vita.
È importante informare i genitori dei potenziali danni della posizione seduta e quindi scoraggiare i genitori che “parcheggiano” volentieri i figli davanti al televisore o al computer.
Non è un’esortazione corretta dire al figlio “stai dritto” ma occorre sviluppare abitudini di vita sane e attuare tutti gli accorgimenti che permettono alla colonna vertebrale di funzionare bene.
Di conseguenza i genitori comprendono l’importanza che i ragazzi conducano una vita attiva e alternino quotidianamente le ore trascorse in posizione seduta con la  pratica di attività motorie, sportive o ricreative, senza tuttavia eccedere nell’agonismo esasperato. Questo consiglio è motivato anche dal fatto che le ricerche hanno evidenziato  che gli studenti che praticano attività sportive, essendo temprati dagli allenamenti, fanno meno fatica a trasportare lo zaino e lo sentono meno pesante.
Un ulteriore conferma dell’utilità delle attività motorie e sportive è il fatto che esse, se sono ben guidate, programmate e dosate, sono utili anche per ridurre i fattori di rischio legati alle situazioni di stress emotivo, di depressione che si manifestano anche con scarsi risultati a scuola. Questa notizia è rassicurante per i genitori che temono che i loro figli, dedicando del tempo allo sport, ne tolgano troppo allo studio e riducano il rendimento scolastico.

Scelta dello zaino scolastico
Ai genitori vengono date le informazioni utili per l’acquisto dello zainetto scolastico in modo che siano in grado di sceglierlo correttamente.
Lo zaino deve avere:

  • uno schienale idoneo, in grado di aderire alla lordosi lombare e alla cifosi dorsale;

  • le bretelle ampie e imbottite per distribuire il carico in modo confortevole e uniforme sulle due spalle;

  • una cintura addominale regolabile, in grado di mantenere lo zaino aderente alla regione lombare e dorsale;

  • una maniglia solida e resistente per sollevarlo e appoggiarlo a terra con una presa sicura e confortevole;

  • le dimensioni adatte alla misure antropometriche dello studente.

È bene evitare uno zaino di dimensioni troppo grandi perché  permette di portare a scuola anche materiale non strettamente necessario e, di conseguenza, più facilmente, assume un peso eccessivo;
È bene evitare lo zaino con apertura a soffietto. Tale apertura permette, aprendo apposite cerniere, di aumentare la spazio nello zaino in senso orizzontale. Tuttavia, questo aumento delle capacità di contenimento dello zaino sul piano orizzontale, non è positivo perché il carico aggiunto si trova a una distanza eccessiva dal rachide: ne consegue un amento di pressione sulle strutture del rachide e una alterazione della postura e della deambulazione con un evidente sbilanciamento del tronco in avanti, per compensare l’aumento posteriore del carico.   
È molto valida la proposta del prof. Giampietro Zorzi (vedi pagina del sito: Back School in Italia, Provincia di Vicenza) che ha ideato uno zaino ergonomico in grado di prevenire i fattori di rischio legati al trasporto dello zaino; è valido e merita la massima diffusione perché:

  • permette di ripartire i libri su due piani sovrapposti, in modo da mantenere i carichi ben aderenti alla colonna vertebrale e ridurre la pressione sui dischi;

  • è dotato di un supporto che lo rende anatomico, cioè in grado di adattarsi alle curve fisiologiche del rachide.

Il mantenimento di tali curve permette di distribuire in modo uniforme i carichi sulle strutture anteriori (dischi e corpi vertebrali) e posteriori (faccette articolari) del rachide. In questo modo la colonna è più solida, capace di sopportare senza problemi, il peso dei libri scolastici.

INSEGNANTI

Personalmente ho tenuto diversi corsi di aggiornamento sul tema della prevenzione delle algie vertebrali agli insegnanti. La maggior parte di loro ha sempre manifestato grande interesse per questo argomento anche perché la posture tipiche dell’insegnante, statiche e ripetitive, costituiscono fattori di rischio sia per la lombalgia che per la cervicalgia. Pertanto diventa molto costruttivo informare e responsabilizzare gli insegnanti con corsi di Back School adattati alle loro esigenze.
In particolare vanno motivati gli insegnanti delle scuole elementari: essi restando per quattro ore di seguito con gli stessi alunni possono programmare meglio le giuste pause quotidiane di movimento. In base alle possibilità ambientali e climatiche si possono effettuare pause brevi in aula, con movimento e cambi di posizione e pause più prolungate all’aperto o in palestra.
Competenza degli insegnanti è la scelta dei libri scolastici: è bene sceglierli non solo in base alla loro validità didattica ma anche secondo il criterio della Back School, cioè in base al loro peso. Naturalmente è da evitare l’uso di libri di testo triennali.

AUTORI ED EDITORI DI LIBRI SCOLASTICI

Se negli ultimi anni il peso dello zainetto scolastico è aumentato, una parte di responsabilità sicuramente è da attribuire agli autori ed editori che hanno prodotto libri di testo sempre più voluminosi.
Un libro di testo che contiene più informazioni e più materiale didattico è sicuramente:
più comodo e più utile per l’insegnante che ha a disposizione maggiori strumenti didattici;
più piacevole e più chiaro per lo studente per la presenza di tante illustrazioni e per la possibilità di approfondire meglio ogni argomento;
più commerciale per chi lo produce perché la presenza di più informazioni e più materiale didattico consente di soddisfare un maggior numero di insegnanti e, di conseguenza, di incrementare le vendite.
Queste considerazioni spiegano come il peso e la consistenza dei libri siano aumentati costantemente negli ultimi anni. Di conseguenza, per affrontare adeguatamente il problema e invertire questa tendenza, occorre sensibilizzare oltre che gli insegnanti anche gli autori e gli editori.

Benedetto Toso

Prevenzione e recupero dei paramorfismi e delle algie vertebrali in età puberale


Autore: Prof. Giuseppe Romano
Collaborazione: Prof. Benedetto Toso, Dott. Angelo Tommaso Sgueglia; Prof.ssa Anna Aurilio; Prof. Angelo Fucile; Prof. Giacomo Cafaro

Il vivere sempre a contatto diretto con i ragazzi, la consapevolezza e la constatazione giornaliera che i vizi di postura e le algie vertebrali colpiscono molto frequentemente gli adolescenti,   specialmente nel periodo della scuola media dell’obbligo, la scarsità della documentazione e di studi a proposito, specialmente per le algie vertebrali, mi hanno spinto all’elaborazione di un progetto che potesse ricercare le cause di un problema di così vasta rilevanza ed a studiare un metodo di facile applicazione a scuola che potesse, almeno in parte, prevenire e curare un problema di portata ampissima.

Il progetto
Il progetto nasce nell’ottobre 2001, e si cerca subito di creare due gruppi che potessero essere, nel contempo, formati da un numero consistenti di ragazzi ed omogenei, di cui uno doveva fungere da gruppo di lavoro e l’altro da gruppo di controllo. Il gruppo di lavoro viene formato da tutti i ragazzi che nell’anno scolastico 2001/2002 frequentano le 5 classi prime della scuola media Dante Alighieri di Bellona, cioè 76 alunni; il gruppo di controllo viene formato da tutti gli alunni che in quello stesso anno frequentano le 4 classi della quinta elementare, cioè 67 alunni. Al progetto aderiscono praticamente tutti i ragazzi della prima media e della quinta elementare così da avere il 100% di tutta la popolazione della città di Bellona nati nell’anno 1990(gruppo di lavoro) e 1991 ( gruppo di controllo).
Si comincia con un questionario inviato a tutte le famiglie dei ragazzi partecipanti al progetto. Il questionario, tipo intervista, doveva permetterci di avere una banca dati su cui impostare il metodo di lavoro. Tra le varie domande poste, vi erano domande sull’uso della colonna vertebrale; sui percorsi terapeutici usati o suggeriti dal medico per curare eventuali malanni alla stessa; sulle abitudini di vita, con particolare riferimento alle cattive abitudini che potessero influire sui danni della colonna vertebrale; sulle preferenze nell’uso del tempo libero; sul tipo di lavoro; ecc.

L’indagine
Vengono inviati 138 questionari alle famiglie dei ragazzi delle 9 classi coinvolte. Le persone indagate e che rispondono alle nostre domande vengono alla fine ad essere 639 , praticamente il 15% delle fasce di età considerate rispetto a tutta la popolazione della città ( 138 ragazzi inizialmente aderenti al progetto; 267 Genitori; 234 tra fratelli e sorelle) sono esclusi dall’indagine i nonni.
Un primo dato importante emerge dall’indagine e cioè che il 72% della popolazione indagata soffre di mal di schiena e dato ancor più allarmante è che nelle famiglie dove vige l’abitudine di fumare in casa, le persone che soffrono di mal di schiena salgono all’81%, mentre, nelle famiglie dove non si fuma in casa soffrono di mal di schiena solo il 64% delle persone.

Il metodo di lavoro
Il metodo viene identificato in una Back school adattata ai ragazzi della scuola media e si decide di porre l’accento su  6 cardini: l’informazione, la formazione, il rilassamento, il lavoro posturale, l’allenamento fisico e l’adattamento al luogo di lavoro (scuola)

L’informazione generale
Alla fine di gennaio del 2002 viene promosso un convegno diretto agli operatori scolastici e sanitari sui problemi della colonna vertebrale. Dopo pochi giorni viene fatto un breve corso di formazione agli insegnanti della scuola media riguardanti la parte anatomica, la parte funzionale, l’uso corretto della colonna vertebrale e le metodiche usate dalla back school. Questa formazione ci doveva servire per coinvolgere, praticamente ed emotivamente, l’intero corpo insegnanti della scuola “Dante Alighieri di Bellona” nel progetto, i quali a turno settimanale cedevano 40’ delle loro lezioni curriculari per permettere ai ragazzi di fare gli esercizi.

La verifica dell’informazione dei ragazzi
I ragazzi del gruppo di lavoro vengono sottoposti al un questionario a punti a risposte multiple, per valutare le loro conoscenze sulla colonna vertebrale e sull’uso corretto della stessa.
Lo stesso questionario viene riproposto all’inizio di ogni anno scolastico successivo.

La vista medico-chinesiologica
I ragazzi del gruppo di lavoro vengono sottoposti a vista medica- chinesilogica, che poi sarà ripetuta ogni anno successivo. La visita , eseguita sempre dalle stesse due persone, un chinesiologo ed un medico, consiste nell’ascoltazione del battito cardiaco e degli atti respiratori, nella misura dell’altezza e del peso, ed in un esame obiettivo con particolare riferimento alla colonna vertebrale ed alle problematiche ad essa collegate. Ai ragazzi, la maggior parte delle volte accompagnati da uno dei genitori, tra le tante domande, veniva chiesto se, in quel momento aveva o nei mesi precedenti la visita, aveva avuto mal di schiena e con quale frequenza. I mezzi usati per l’indagine vertebrale sono: l’altimetro, una bilancia, il filo a piombo, il metro e l’ inclinometro D’Osualdo.
In questa fase vengono fissati i criteri per classificare i paramorfismi ed i dismorfismi e cioè:
a) 5 cm di freccia in L3, il limite oltre il quale è stata classificata l’iperlordosi lombare;
b) 4 cm di freccia in C7, il limite oltre il quale è stata classificata l’ipercifosi dorsale;
c) Oltre un cm di gibbo o oltre 4° misurati con l’inclinometro D’Osualdo per classificare la scoliosi;
D) Meno di un centimetro di Gibbo o meno di 5° con l’inclinometro D’Osualdo, o la semplice deviazione valutata con il filo a piombo sul piano frontale per classificare l’atteggiamento scoliotico.
I dati vengono raccolti in una scheda medica controfirmata dal chinesiologo e dal medico e catalogate secondo un numero progressivo.

L’informazione e la formazione dei ragazzi
I ragazzi vengono formati con un corso teorico sull’uso corretto della colonna vertebrale che viene ripetuto una volta all’anno, con sempre maggiori informazioni. Vengono approntati sei protocolli di lavoro della durata di circa due mesi ognuno ( 1° e 2° il primo anno; 2° 3° 4° il secondo anno; 4° 5° e 6° il terzo anno) e composto da 10 esercizi per ogni protocollo con 10 minuti di rilassamento iniziali. I ragazzi vengono formati all’esecuzione del protocollo sempre dallo stesso insegnante per tre lezioni consecutive all’inizio di ogni nuovo protocollo che viene condotto da due insegnanti di educazione fisica dell’istituzione scolastica e sempre gli stessi. I protocolli di lavoro vengono ripetuti per due volte alla settimana e durano circa 40’.
Il gruppo di controllo, nel frattempo, inizia il suo percorso l’anno successivo, cioè in prima media, con un questionario uguale ai ragazzi del gruppo di lavoro e con una visita medica-chinesiologica ripetuta una volta all’anno, sempre all’inizio dell’anno. L’ultimo anno, per valutare l’incidenza dello stress scolastico e per avere dati oggettivi, rispetto al gruppo di lavoro che era stato sottoposto a visita alla fine dell’anno, vengono sottoposti a visita due volte, all’inizio ed alla fine dell’anno. Nella visita finale esce fuori il primo dato a cui si riferisce la ricerca ed è una conferma importante di una nostra ipotesi: solo nell’ultimo anno di scuola dell’obbligo, il gruppo di controllo passa da un 48% (26 su 54 ragazzi che hanno completato il progetto) che avevano algie all’inizio dell’anno ad un 70% (38 su 54) alla fine dello stesso anno.
I dati vengono, poi ,messi a confronto con il gruppo di lavoro ed il risultato è ancora più importante:
I ragazzi del gruppo di lavoro sono passati dal un 55% di algie ( 39 su 71 che hanno portato a termine il progetto) del gennaio della prima media ad un 37% della fine della terza media, un miglioramento del 18%, rispetto ad un peggioramento del 35% all’inizio del primo anno dei ragazzi del gruppo di controllo che sono arrivati al 70% (praticamente il doppio) alla fine del terzo anno. Alla fine, i ragazzi del gruppo di lavoro avevano ridotto, percentualmente, di circa la metà le algie alla colonna vertebrale.
Meno importante il dato riferito alle deviazioni vertebrali in cui, per ragione di semplificazione, in questo articolo, abbiamo voluto mettere insieme paramorfismi e dimorfismi.

Il Gruppo di lavoro passa da un 82% del gennaio del primo anno ad un 76% alla fine del terzo anno contro un 78% dell’inizio del primo anno ed un 98% alla fine del terzo anno per il gruppo di controllo.
I dati conclusivi sono quindi di un 37% di algie alla fine della scuola dell’obbligo per i ragazzi del gruppo di lavoro e di un 70% per i ragazzi del gruppo di controllo.
Di un  76% di deviazioni per i ragazzi del gruppo di lavoro, contro un 98% per i ragazzi del gruppo di controllo.
Si ricorda che la leggera difformità sui dati iniziali tra il gruppo di lavoro ed il gruppo di controllo, sono dati dal fatto che il primo è stato visitato a Gennaio ed il secondo ad ottobre. Evidentemente, come ci sarà più chiaro nel prosieguo dell’articolo, lo stress scolastico è dannoso per la colonna vertebrale.
Per una nostra maggiore chiarezza ed una ulteriore verifica abbiamo diviso, sia il gruppo di lavoro che il gruppo di controllo in due sottogruppi:
a) Coloro i quali hanno praticato attività sportiva o danza durante il progetto (52% nel gruppo di lavoro e 57% nel gruppo di controllo)
b) Coloro che non hanno praticato alcuna attività o attività solo saltuaria durante il progetto ( 48% del gruppo di lavoro e 43% del gruppo di controllo).
I risultati di tale ulteriore indagine ci riferiscono che tra coloro che hanno praticato attività sportiva o danza, nel gruppo di controllo  il 25,8% non ha algie con un peggioramento di un’ulteriore 4,2%, mentre nel gruppo di lavoro il 71,2% non ha algie con un miglioramento del 8,8%.
Tra coloro che non hanno praticato attività sportiva, nel gruppo di controllo il 34,8% non ha algie con un miglioramento del 4,8%, mentre nel gruppo di lavoro un 55,9% non ha algie con un peggioramento del 7,1%
Dividendo gli stessi sottogruppi, con riferimento alle deviazioni, ci accorgiamo che nel gruppo di lavoro, tra coloro che hanno praticato attività sportiva con una certa costanza, solo il 10,8% non ha deviazioni contro il 29,4% di coloro che non hanno praticato attività sportiva.
Per quanto riguarda il gruppo di controllo siamo molto vicini al 100% in tutti e due i casi. Siamo andati a verificare ancora, se la danza, (visto che i dati in nostra conoscenza sembrano essere contrastanti) crea problemi alla colonna e i dati anche se riferiti ad un ristretto gruppo di ragazze (solo 7 che nel gruppo di lavoro hanno praticato danza durante il progetto) ci danno una certezza assoluta per quanto riguarda le deviazioni, infatti tutte le 7 ragazze sono affette da deviazioni alla colonna vertebrale. Stessa cosa non si può dire delle algie ove solo 3 ragazze su 7 hanno algie e cioè il 42,9%, dato comunque più negativo di quello complessivo.
Nella convinzione che oltre all’aspetto allenante e autocorrettivo, si debba dare molta importanza alla formazione, cioè alla capacità di riconoscere e di mettere in pratica l’uso corretto della colonna, allora abbiamo suddiviso il gruppo di lavoro in ulteriori due sottogruppi:
a) Coloro che avevano raggiunto punteggi alti nel questionario finale, cioè risposte superiori ai 2/3 (almeno 18 su 26)
b) Coloro che avevano un punteggio basso nelle risposte al questionario
( da 17 in giù)
Il risultato ci ha confermato che conoscere se stessi, la propria colonna ed imparare ad usarla, riveste un ruolo di primaria importanza, infatti tra coloro che facevano parte del primo gruppo solo il 20% rimane con algie; in quelli che facevano parte del secondo gruppo, invece il 41,2 % ha ancora algie.
Meno significativo il dato riferito alle deviazioni ove nel primo gruppo  il 73% ha deviazioni, mentre nel secondo gruppo i ragazzi affetti da deviazioni alla colonna salgono all’80,4%.

Conclusioni.
Lo stress scolastico è sicuramente una delle cause maggiori delle algie vertebrali; mentre riveste meno importanza per le deviazioni vertebrali.
La back school, applicata ai ragazzi della scuola media, ha prodotto dei risultati di notevole importanza per la riduzione delle algie vertebrali in età puberale, meno evidenti sono state le riduzioni delle deviazioni vertebrali anche se sembra che questa metodica possa contenere la loro evoluzione specialmente per l’ultimo anno della scuola media ove la spinta puberale è più importante e la colonna tende a deviare di più.
Un metodo che parte dalla conoscenza, e attraverso un giusto lavoro posturale arriva all’utilizzo corretto della colonna vertebrale porta, comunque, benefici importanti alla stessa.
Una buona conoscenza della colonna vertebrale e del suo funzionamento sono sicuramente un aiuto importante per la prevenzione e la cura sia delle algie che delle deviazioni vertebrali.  Lo sport, ove può considerarsi integrativo ad un metodo sistematico e di autocorrezione per la riduzione delle algie vertebrali, diventa negativo per le deviazioni che evidentemente tendono a peggiorare durante la spinta puberale. La danza è sicuramente peggiorativa per tutti i malanni della colonna vertebrale e assolutamente per quanto riguarda le deviazioni. Evidentemente, durante la spinta puberale l’eccessiva mobilizzazione non può essere contrastata da nessun metodo integrativo e tanto meno se applicato per solo 40’ due volte a settimana.

Bellona lì 08/10/05

prof. Giuseppe Romano

CONSIDERAZIONI SULLO ZAINO DEL SOCIO PROF. ZORZI

E’ cominciata la scuola e immancabilmente qualche attento genitore ha ripreso la polemica mai sopita del carico eccessivo che i fanciulli sono costretti trasportare ogni giorno nel tragitto casa-scuola. Tanto si è parlato, poco si è educato, e mi viene spontaneo ricordare le nozioni ergonomiche fondamentali da proporre ed insegnare già all’ingresso della scuola primaria.
Come chinesiologo voglio innanzitutto tranquillizzare i fanciulli delle scuole primarie dal momento che il carico trasportato non è eccessivo, il volume dei  libri  e dei quaderni è ridotto, lo zaino si appoggia con grandi superfici al dorso dello studente.
E’ importante insegnare fin dai primi giorni a riempire lo zaino sul banco da qui caricarlo sulle spalle, evitando dannosi movimenti di estensione-torsione del busto, inserire quaderni e libri a contatto con lo schienale mentre astucci e diari posizionati in alto o sulle tasche anteriori per mantenere il carico vicino al baricentro corporeo dello studente.
Il peso diventa rilevante nella scuola secondaria per l’aumento delle materie di studio ed è quindi utile ricordare quanto già visto per i primi anni di scuola, aggiungendo qualche attenzione sulla scelta dello zaino che deve avere: uno schienale in grado di aderire alla lordosi lombare e alla cifosi dorsale, bretelle ampie ed imbottite per distribuire il carico in modo confortevole e uniforme sulle due spalle; consiglio una cintura addominale regolabile in grado di mantenere lo zaino aderente al dorso, le dimensioni devono essere adatte alle misure antropometriche dello studente.
Le algie vertebrali tra gli studenti sono in continuo aumento: numerose indagini hanno evidenziato una incidenza superiore al 60% nella fascia di età tra i 12 e i 16 anni, raggiungendo l’80% a 18 anni.
Il compito degli educatori deve essere improntato ad una efficace azione preventiva mediante interventi sulla popolazione scolastica, offrire consigli ergonomici sulle posture corrette, indurre i ragazzi a seguire uno stile di vita attivo, alternando i tempi di postura seduti ad attività ricreative e prestare attenzione al peso degli zaini che a volte è caratterizzato da oggetti che non sono pertinenti alla scuola o non necessari giorno per giorno.
Giampietro Zorzi

h

11 dicembre 2007

Ottimi risultati ottenuti dal socio Locati Francesco con la Back School nella scuola a Villasanta (Monza).

La segreteria della Back School (026196588) è aperta:

Il mattino dalle 9,00 alle 12,30;

il pomeriggio dalle 15,30 alle 19,30.

Telefonando a questo numero è possibile fissare l’appuntamento con il Prof. Toso.

Per le iscrizioni ai corsi di Formazione compilare il modulo nella sezione del corso desiderato.