Ergonomia
Ergonomia
Il termine ergonomia deriva dal greco “érgon”, che significa lavoro e “némein”, che significa amministrare, governare. È una scienza interdisciplinare che comprende l’antropometria, la biomeccanica, la medicina, la fisiologia del lavoro e dell’allenamento allo sforzo, la progettazione dell’ambiente e degli strumenti di lavoro, la progettazione delle abitazioni e dell’arredamento e l’educazione alla salute.
Di conseguenza, lavorano nel campo dell’ergonomia ingegneri, architetti, medici e fisiologi del lavoro, fisioterapisti, terapisti occupazionali e laureati in scienze motorie.
I risultati delle ricerche ergonomiche sono fondamentali nel determinare i consigli e i sussidi utili per usare correttamente la colonna vertebrale; permettono di organizzare l’ambiente di lavoro, di studio (sedia, scrivania) e di scegliere correttamente l’arredamento (letto, cuscino, poltrona).
L’importanza dell’uso del rachide
È dannoso non solo l’uso scorretto ma anche il disuso.
Fino a pochi anni fa la terapia più frequentemente prescritta in presenza di lombalgia acuta era il riposo a letto accompagnato dai farmaci analgesici e antinfiammatori. Si temeva che mantenere in carico una colonna sofferente rallentasse la guarigione.
Ora la medicina basata sull’evidenza non ritiene più opportuno il riposo a letto perché è stato dimostrato che diminuire ogni attività rallenta la guarigione.
L’inattività prolungata produce effetti negativi su tutte le strutture del rachide e sulle capacità fisiche: i muscoli si indeboliscono, le ossa vanno incontro ad osteoporosi, i legamenti diventano fragili, le cartilagini degenerano e la nutrizione del disco è scarsa.
Per questi motivi le indicazioni più utili in presenza di lombalgia e cervicalgia acuta sono:
• “stai in attività”,
• “continua le normali attività quotidiane”,
• “cerca di comportarti il più possibile normalmente e di muoverti senza provocare dolore”.
Le strutture del rachide sono fatte per il movimento e hanno bisogno di movimento per mantenere la loro piena efficienza e funzionalità.
Ma che cosa significa stare in attività?
Significa svolgere le normali attività motorie quotidiane, lavorative, del tempo libero, ricreative e sportive.
Tuttavia, occorre fare attenzione perché i movimenti quotidiani eseguiti scorrettamente, aumentano il mal di schiena. Infatti, in fase acuta, in presenza di un blocco antalgico, i movimenti scorretti diventano impossibili.
Pertanto, è fondamentale precisare che occorre stare in attività con un uso corretto del rachide: le strutture del rachide mantengono la loro piena efficienza e funzionalità quando la colonna vertebrale viene usata correttamente.
Pertanto se è vero che in presenza di lombalgia acuta è importante stare in attività e che l’uso scorretto e tra le cause più importanti di algie vertebrali: ne consegue che il miglior modo di prevenire e curare la lombalgia è stare in attività usando correttamente la colonna vertebrale.
L’uso corretto permette a chi non possiede una colonna vertebrale perfetta, in presenza di scoliosi, ipercifosi, spondilolistesi, artrosi ecc. di condurre una vita pressoché normale senza alcun dolore.
Talvolta la presenza simultanea di diverse patologie del rachide (stenosi, spondilolistesi, ernia discale) ostacola la riduzione della lombalgia cronica e diventa difficile programmare una strategia efficace. In questi casi la miglior soluzione è l’uso corretto del rachide.
Uso corretto significa
– mantenere le curve fisiologiche della colonna vertebrale nelle posture e soprattutto durante gli sforzi;
– scegliere sempre le posizioni e i movimenti che provocano minore pressione sui dischi;
– evitare di mantenere a lungo posture statiche e cambiare frequentemente posizione;
– acquistare la consuetudine a svolgere attività motorie.
Chi ha mal di schiena e non ama fare ginnastica può essere tranquillizzato
Per ridurre la lombalgia non è necessario fare ginnastica; è sufficiente stare in attività usando correttamente la colonna vertebrale. Occorre, cioè, fare in modo che ogni movimento quotidiano sia occasione di esercizio e non di usura o di astensione per paura.
Le indicazioni relative all’uso corretto non devono essere limitate all’attività lavorativa, ma devono essere estese a tutte le 24 ore della giornata, cioè anche alle attività del tempo libero, alle attività sportive e al riposo.
Telaio
Ergogreen
Materasso
La presenza in passato di reti troppo morbide e cedevoli ha portato all’erronea convinzione che quanto più si dorme sul duro tanto più si guadagna in salute.
Tutti coloro che, non ben informati, acquistano un materasso molto duro, quello definito ortopedico perché super rigido, lusingati dal termine con cui impropriamente tale materasso viene chiamato, sperimentano una sensazione molto spiacevole quando la sera si distendono sul nuovo materasso, che solitamente viene adagiato su assi di legno molto rigide montate su una intelaiatura metallica.
Normalmente avviene che il malcapitato sopporta mal volentieri tale rigidità e scomodità in virtù del nome ortopedico con cui gli è stato venduto il materasso, ma è costretto a girarsi e rigirarsi molto spesso durante la notte. Finisce poi, con il passare del tempo, con l’adattarsi e rassegnarsi a tale scomodità, ma sicuramente la qualità del sonno non sarà ottimale.
In un disegno vengono evidenziate le regioni corporee sottoposte a eccessiva pressione quando si dorme in posizione supina su un materasso duro.
Per ottenere i migliori risultati, il materasso deve accordarsi perfettamente al telaio che lo sostiene, in modo da adattarsi alle curve fisiologiche a da opporre ai rilievi del corpo la giusta controspinta.
Il materasso in lattice, essendo di spessore limitato, si adatta molto bene al telaio costituito da doghe flessibili; ne sfrutta le caratteristiche conformandosi alle curve del corpo, avvolgendolo completamente. Ogni parte del corpo è sostenuta e avvolta, ricevendo la giusta spinta uguale al suo peso: non vi sono più zone soggette a maggior pressione ma essa è distribuita su tutta la superficie.
I testi continuano descrivendo, con l’aiuto di numerose foto, i diversi benefici che si possono ottenere scegliendo opportunamente il telaio e il materasso.
Materasso
Widaline
Cuscino
La funzione del cuscino è molto importante perché costituisce il supporto della parte più delicata della colonna vertebrale, la zona cervicale: deve sostenere le vertebre mantenendo la fisiologica lordosi cervicale.
L’altezza del cuscino deve essere adeguata alle caratteristiche della colonna del soggetto.
I testi descrivono, con l’aiuto di foto e disegni, i criteri per determinare la giusta altezza del cuscino, precisando che il cuscino definito anatomico, per essere veramente tale, deve avere diverse misure, in modo che ognuno possa scegliere la giusta altezza per le caratteristiche della propria colonna.
Ergonomia e uso corretto in posizione seduta
Sedia ergonomica
La soluzione ottimale per chi lavora in posizione seduta è la sedia ergonomica. Essa ha le seguenti caratteristiche.
- Il piano del sedile è regolabile in altezza in modo che le cosce siano orizzontali e di conseguenza sia retto l’angolo tra le cosce ed il tronco e tra le gambe e le cosce; inoltre, ha una leggera rientranza per accogliere i glutei, in modo che il soggetto si sieda ben in fondo e non sulla punta della sedia.
- Lo schienale è regolabile in altezza in modo che il supporto lombare mantenga la lordosi e arrivi a sostenere anche la regione dorsale.
Seduta dinamica
Lo schienale inclinabile fino a 110° riduce la pressione sui dischi intervertebrali e permette una seduta dinamica.
Infatti, per prevenire i rischi della fissità prolungata occorre trasformare la seduta da statica in dinamica, alternando l’inclinazione dello schienale all’indietro con l’inclinazione del busto in avanti.
L’appoggio degli avambracci sul tavolo permette di ruotare il bacino fino ad appoggiare il torace al tavolo riformando la lordosi lombare e riducendo la pressione discale; è l’accorgimento da usare quando si scrive.
Queste correzioni posturali possono sembrare un po’ forzate e non naturali ma costituiscono accorgimenti indispensabili per prevenire i danni provocati dallo star seduti a lungo.
Supporti lordosi
Si tratta di piccoli cuscini che vengono definiti “supporti lordosi” perché possono essere utilizzati come sostegno per la lordosi sia a livello lombare sia a livello cervicale.
Il primo, leggermente più grande, posto tra la regione lombare e lo schienale, costituisce un valido supporto per la lordosi. Di conseguenza può essere utilizzato su tutte le sedie normali provviste di schienale ed anche in automobile.
Il secondo, leggermente più piccolo posto tra la regione cervicale e la superficie d’appoggio, costituisce un valido supporto per la lordosi cervicale.
La Back School propone l’utilizzo di tali supporti per conservare le curve fisiologiche, non solo durante le attività quotidiane, ma anche durante l’esecuzione degli esercizi in posizione supina sul materassino e durante la seduta di rilassamento.
Ergonomia e uso corretto in auto
Sedile anatomico ed ergonomico per il benessere della colonna vertebrale
I supporti, lombare e cervicale, consentono di assumere la postura ideale per il benessere della colonna vertebrale durante il viaggio in auto.
Fanno parte dei sussidi ergonomici che, agevolando l’uso corretto della colonna vertebrale, permettono di prevenire i dolori vertebrali e, in presenza di mal di schiena e cervicalgia, fanno acquisire una postura utile per ridurre il dolore.
In auto, al potenziale danno della posizione seduta, si aggiunge quello provocato dalle vibrazioni della vettura.
Nella scelta di una nuova vettura è bene evitare quelle troppo basse, in particolare le auto sportive che sono state studiate non in funzione di chi le guida, ma delle prestazioni che possono garantire.
E’ importante acquistare un’auto con delle sospensioni, in grado di ammortizzare bene le asperità della strada, senza trasferirle alla colonna. Inoltre controllare che i sedili oltreché confortevoli siano il più possibile anatomici. Il sedile ideale dovrebbe essere fabbricato su misura, come un abito da sartoria. Le vetture moderne sono dotate di supporti lombari, regolabili solo sul piano orizzontale e non su quello verticale. Ne consegue che i soggetti di alta statura percepiscono il supporto non a livello dell’apice della lordosi ma più in basso vicino alla cerniera lombosacrale. Per ovviare a questo inconveniente si possono utilizzare i supporti, lombare e cervicale.
Sedile anatomico ed ergonomico per il benessere della colonna vertebrale
I supporti, lombare e cervicale, consentono di assumere la postura ideale per il benessere della colonna vertebrale durante il viaggio in auto.
Fanno parte dei sussidi ergonomici che, agevolando l’uso corretto della colonna vertebrale, permettono di prevenire i dolori vertebrali e, in presenza di mal di schiena e cervicalgia, fanno acquisire una postura utile per ridurre il dolore.
In auto, al potenziale danno della posizione seduta, si aggiunge quello provocato dalle vibrazioni della vettura.
Nella scelta di una nuova vettura è bene evitare quelle troppo basse, in particolare le auto sportive che sono state studiate non in funzione di chi le guida, ma delle prestazioni che possono garantire.
E’ importante acquistare un’auto con delle sospensioni, in grado di ammortizzare bene le asperità della strada, senza trasferirle alla colonna. Inoltre controllare che i sedili oltreché confortevoli siano il più possibile anatomici. Il sedile ideale dovrebbe essere fabbricato su misura, come un abito da sartoria. Le vetture moderne sono dotate di supporti lombari, regolabili solo sul piano orizzontale e non su quello verticale. Ne consegue che i soggetti di alta statura percepiscono il supporto non a livello dell’apice della lordosi ma più in basso vicino alla cerniera lombosacrale. Per ovviare a questo inconveniente si possono utilizzare i supporti, lombare e cervicale.
Indicazioni per l’utilizzo dei supporti, lombare e cervicale
Come si vede dalla foto, i due supporti devono essere posti in corrispondenza delle lordosi, lombare e cervicale.
Per utilizzare correttamente i supporti occorre fissare l’estremità superiore del dispositivo al sedile dell’auto: regolare l’altezza del cuscino cervicale in modo che quello lombare si trovi dietro la regione lombare, al di sopra della cintura, in corrispondenza dell’ombelico.
• Poi, sedersi ben in fondo al piano del sedile, in modo che il bacino sia a contatto con lo schienale, inserendo il coccige nell’angolo compreso tra il piano del sedile e lo schienale.
• Posizionare il poggiatesta all’altezza dell’occipite in modo che, in caso di eventuale incidente, protegga il rachide cervicale evitando una eccessiva sollecitazione in estensione;
• il supporto più piccolo deve trovarsi dietro la regione cervicale e la testa appoggiata al poggiatesta.
• Tra le due lordosi viene a trovarsi la fisiologica cifosi dorsale.
Regolare l’inclinazione dello schienale e la distanza del sedile dal volante in modo da avere le ginocchia e i gomiti leggermente piegati (foto nuova 3).
Occorre cioè evitare le due posizioni estreme: sia la posizione “incollata” al volante, che aumenta la pressione sui dischi, sia la posizione troppo inclinata con gli arti superiori tesi.
Evitare la fissità prolungata
Quando si intraprende un lungo viaggio, è bene fare delle soste ogni volta che si avverte accumulo di tensione statica ed eseguire l’esercizio di compenso che riforma la lordosi lombare (1297). Dopo essere rimasti a lungo in auto, la colonna è particolarmente vulnerabile, perché è stata sottoposta a lungo a due fattori di rischio: posizione seduta prolungata e stress da vibrazioni.
Se si aggiunge un terzo fattore di rischio, cioè se si scaricano subito pesi o valigie, può scaturire l’ultima goccia che fa traboccare il vaso e provocare una lombalgia acuta.
E’ meglio prevenire e, prima di scaricare il bagagliaio, eseguire il movimento di compenso in estensione o camminare per qualche minuto.
Ergonomia e uso corretto nel tempo libero
Nei momenti di relax dobbiamo evitare di sprofondare in poltrone troppo soffici, che alterano le curve della colonna. E’ meglio scegliere una poltrona anatomica. Il termine anatomica indica che la poltrona è stata studiata per permettere il mantenimento delle curve fisiologiche della colonna vertebrale.
Poltrona
Back Relax
Poltrona
Orthomedica
Lo schienale della Poltrona Orthomedica è stato disegnato con tre curve:
• una convessità in corrispondenza della regione lombare della colonna vertebrale che serve per mantenere e sostenere la fisiologica lordosi;
• una concavità in corrispondenza della regione dorsale che serve per accogliere e sostenere la fisiologica cifosi;
• una convessità in corrispondenza della regione cervicale che serve per mantenere e sostenere la fisiologica lordosi.
Le stesse 3 curve benefiche e fisiologiche sulla poltrona Back relax vengono mantenute regolando e adattando alla colonna del soggetto 2 supporti, lombare e cervicale.
POSTUROLOGIA
La Posturologia è una disciplina scientifica che studia la posizione del corpo nello spazio (postura) sia in condizioni statiche che dinamiche.
Una buona postura è garantita dall’efficienza di 3 sistemi: uno passivo, uno attivo ed uno di controllo:
• il sistema passivo è composto dalle strutture ossee e articolari;
• il sistema attivo è composto dai muscoli responsabili dei movimenti e del sostegno del sistema passivo;
• il sistema di controllo è il sistema nervoso che controlla il buon funzionamento del sistema attivo in modo che protegga il sistema passivo.
Una buona sinergia dei tre sistemi agevola il mantenimento di posture e l’esecuzione di movimenti
corretti. Se, invece, uno qualsiasi dei tre sistemi non funziona bene e se gli altri due sistemi non sono in grado di compensare il suo cattivo funzionamento, ne possono conseguire posture e movimenti scorretti.
Inoltre, la postura è condizionata da fattori ereditari, da traumi fisici ed emotivi, da ansia e stress.